Brothers in arms

Brothers in arms

Al quinto album in studio Mark Knopfler e i suoi soci ottengono finalmente il meritato "breakthrough", il successo commerciale clamoroso che li fà diventare la più importante rock band del pianeta. "Brothers in arms" è un album solidissimo, con pochissimi punti deboli e un'abbondanza di canzoni indimenticabili, a partire dalla title track, una sentita arringa contro tutte le guerre, da "Your latest trick", una strana storia d'amore mentre sta arrivando la fine del mondo, a "So far away", dove l'amore, come dice il titolo, è invece ormai troppo lontano. Ma a portare il disco alle vendite che ne fanno uno degli album di maggior successo della storia sono le due canzoni accompagnate dai famosissimi video, "Walk of life", con le azioni più divertenti degli sport americani, e ovviamente "Money for nothing", con il famoso assolo di chitarra iniziale e poi i buffi personaggi in stile 3d poligonale che si occupano del trasloco di un cantante diventato ricco solo per avere "suonato la chitarra su MTV". Il network a tutto video apprezza da morire la citazione e programma in continuazione il video, che vincerà vari Grammy. Altra azzeccata scelta dei Dire Straits è quella di puntare per la distribuzione sul nuovo formato di conservazione dati commercializzato dalla Philips, il compact disc, che anche grazie a questo disco inizia a farsi conoscere dal grande pubblico.

Disco dell'anno

Like a virgin

Like a virgin

C'è una sola parola per descrivere il successo del secondo album di Madonna, anzi, un'onomatopea: "Boom!". Il botto è clamoroso, dopo l'album di debutto che l'aveva fatta conoscere, la clamorosa performance ai Grammy awards che l'aveva già elevata al ruolo di star, con questo disco Madonna diventa autentica icona, punto di riferimento di vita e stile per milioni di ragazzine. Musicalmente, "Like a virgin" ha un suono molto più pulito del primo album, e le canzoni sono accompagnate da azzeccatissimi video: quello della title track, tra i canali di Venezia, è addirittura leggendario, e non da meno è quello di "Material girl", in cui Madonna gioca a fare Marilyn, il suo idolo. "Angel" e "Into the groove", inclusa solo nella versione per il mercato internazionale, sono le due altre hit di un disco che lancia nella stratosfera Madonna, che vi rimarrà per almeno i successivi 20 anni, modello di riferimento per decine di altre cantanti, di successo e meno, ma mai in grado di superare l'originale.

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Whitney Houston

Debutto per Whitney Houston

L'album di debutto della 22enne Whitney Houston fà conoscere al mondo una voce pazzesca e una ragazza tanto bella e dolce da non potersene non innamorare. La parabola artistica e di vita che seguirà la porterà a diventare l'artista a tutto tondo di maggior successo del mondo dello spettacolo, prima che la fase discendente termini in maniera disastrosa. Nel 1985, Whitney e la sua voce possono però tutto, far impazzire le discoteche con la ballabile e sbarazzina "How will I know", far stringere in un lento gli innamorati con la delicata "All at once", commuovere tutti con "Greatest love of all". "Saving all my love for you" è l'altro singolo di successo del disco, che finirà per vendere decine di milioni di copie, lanciando alla grande un'artista che in quel momento sembrava non avesse nemmeno il cielo, come limite, tanto la sua emozionante voce si librava in alto.

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No jacket required

Phil Collins con No jacket required

Phil Collins esce dall'ombra dei Genesis e entra nella luce di superstar da singolo, ruolo che manterrà per tutti gli anni '80 e '90. In realtà, "No jacket required" non contiene brani del valore di "In the air tonight" e "Against all odds", ma "Sussudio", "Don't lose my number" e soprattutto "One more night" bastano a farlo riconoscere come uno dei maggiori interpreti della musica pop-rock melodica di quegli anni. Le collaborazioni eccellenti del disco, da Peter Gabriel a Sting, testimoniano anche della considerazione dei colleghi per l'ex batterista dei Genesis, diventato re del pop, tanto da potersi permettere anche il titolo provocatorio nei confronti di chi non lo aveva fatto entrare in un club per il suo abbigliamento informale.

Songs from the big chair

Grande debutto per il duo Tears for fears

Grande successo per il secondo album del duo inglese Tears for fears, autentici campioni delle classifiche di vendita con questo disco che contiene due super classici degli anni '80: "Shout" e "Everybody wants to rule the world". Il disco marca un chiaro cambio di passo nella musica dei Tears for fears, che si allontanano dal rock tutto sintetizzatori del debutto verso un pop melodico più complesso e raffinato, con le voci dei due cantanti che perfettamente si mescolano e integrano. In un periodo in cui i video sono parte integrante del successo di una canzone, Roland Orzabal e Curt Smith fanno centro anche in quel settore, con due video molto suggestivi. Seguirà un altro grande successo, "The seeds of love", e poi non molto altro.

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The dream of the blue turtles

Debutto da solista per Sting

A un anno dalla chiusura dell'esperienza Police, debutta da solista Sting, e fa subito centro. "The dream of the blue turtles" è ricordato soprattutto per la suggestiva "Russians", autentico riassunto degli anni della guerra fredda, con l'angosciante domanda: "Come posso salvare il mio bambino dal giocattolo mortale di Oppenheimer"? "If you love somebdy (set them free)" e la canzone che dà il titolo all'album, con un video insolito e molto colorato sono le altre due canzoni principali dell'ottimo debutto di Sting, destinato a un ruolo da protagonista nel panorama musicale anche senza i suoi due compagni "di pattuglia".

Lionel Richie

"Say you say me" di Lionel Richie ha molto più successo del film a cui fa da colonna sonora, "Il sole a mezzanotte", vincendo golden globe e Oscar. Ai grammy, trionfo per gli USA for Africa e statuette anche per Whitney Houston, Phil Collins, album dell'anno, Sade e i Dire straits. Alla seconda edizione degli MTV awards, Don Henley vince quattro premi (i moonmen, gli astronauti con la bandierina di MTV), compreso video dell'anno, per "The Boys of Summer". David Lee Roth, nominato otto volte per i video di "Just a gigolo" e "California Girls", non porta a casa neanche un premio. Gli Art of noise, sempre molto sperimentali, vincono due premi nelle sezioni tecniche con "Close", anche Bruce Springsteen e gli Usa for Africa portano a casa due omini della Luna. Il vero video dell'anno, "Take on me", esce a fine 1985 e farà incetta di premi nell'edizione successiva degli awards.

Claudio Baglioni

"La vita è adesso" di Claudio Baglioni è il disco italiano dell'anno, in un 1985 che vede molti protagonisti esteri dominare le nostre classifiche, dal debutto di Sting a "Born in the U.S.A.", e soprattutto l'esplosione del duello "Duran-Spandau", con il gruppo di Simon Le Bon che spopola grazie all'esibizione sanremese con "Wild boys", a cui il cantante si presenta con la gamba ingessata. Anche Madonna e gli USA for Africa hanno un grande successo, mentre "Cosa succede in città" di Vasco Rossi è forse sopravvalutato. Gli Wham sono molto di moda, al pari di Sade, da subito molto apprezzata in Italia. In un anno in cui i cantautori italiani non propongono niente di fenomenale, trova modo di arrivare al vertice delle classifiche Renzo Arbore, con le sue canzonette da "Indietro tutta".

La grande collaborazione tra Mina e Riccardo Cocciante produce invece "Questione di feeling", una delle migliori canzoni italiane degli anni '80, ma è Eros Ramazzotti che svetta nelle classifiche dei singoli con "Una storia importante", solo sesta a Sanremo, dove arriva secondo la sorpresa Luis Miguel con "Ragazzi di oggi", dietro i Ricchi e pPoveri, che vincono con "Se m'innamoro". Terza è la rediviva Gigliola Cinquetti, un giovane Zucchero continua la tradizione dei penultimi di lusso, con "Donne".

La copertina del disco dei Foreigner

"Like a virgin" domina la prima parte dell'anno, prima che i Foreigner facciano centro con "I want to know what love is" e i Reo speedwagon tornino al numero uno con "Can't fight this feeling". "We are the world" è la canzone numero uno della parte centrale dell'anno, e fà spazio al doppio successo dei Tears for fears, "Shout" e "Everybody wants to rule the world". Paul Young è campione di vendite con "Every time you go away", Huey Lewis sfrutta il clamoroso successo di "Ritorno al futuro" con la canzone principale del film, "The power of love". Anche Glenn Frey usa la sua connessione a un film di successo per andare al numero uno, con "The heat is on" da "Beverly hills cop". "Money for nothing" dei Dire straits è trainata al numero uno dal famoso video, poi gli Starship realizzano un exploit, con "We built this city". "Broken wings" è la "one shot" di Mr. Mister, prima che a fine anno il numero uno diventi appannaggio di Lionel Richie, con "Say you say me", e in Europa degli A-ha, con "Take on me".

La compilation del 1985

La compilation

  • Terzo album solista per John Fogerty

    Centerfield

    Al terzo album da solista, primo numero uno per John Fogerty, leader dei Creedence clearwater revival

  • La copertina dei Pogues

    Rum, sodomy and the lash

    Prende il titolo dalla definizione che secondo alcuni storici Churchill diede alla Marina, e l'immagine dal dipinto "La zattera della Medusa"

  • La versione inglese della cover del disco degli Smiths

    Meat is murder

    In copertina una versione ritoccata della foto del soldato del Vietnam con la scritta "Make War not Love". La versione americana ha 4 foto

  • L'album dei Bon Jovi

    7800 Fahrenheit

    7800 gradi fahrenheit è la temperatura alla quale la roccia di un vulcano diventa magma

  • La cover degli Eurythmics

    Be yourself tonight

    Primo grande successo commerciale per gli Eurythmics, con "There must be an angel", "It's alright" e "Would I lie to you?"

  • La copertina del disco dei Prefab Sprout

    Steve McQueen

    A causa di un diniego a usare il nome dell'attore da parte degli eredi, in America il disco uscí con il titolo "Two Wheels Good"

  • Hounds of love di Kate Bush

    Hounds of love

    "Running Up That Hill" il singolo di grande successo da questo album che rilanciò la carriera di Kate Bush

  • Brother where you bound dei Supertramp

    Brother where you bound

    Nuova formazione per l'ottavo album dei Supertramp, con un disco che non ottenne grandi riscontri: solo "Cannonball" da ricordare

Gli altri successi del 1985

Simple Minds al successo

Diventati famosi anche in America grazie al grande successo di "Don't you", inserita nella colonna sonora del film generazionale "Breakfast club", gli scozzesi Simple Minds ottengono un grande riscontro con "Once upon a time", trainato al successo da "Alive and kicking", che ad oggi è ancora la loro canzone più famosa. Spinti dall'esempio dei colleghi inglesi che avevano inciso "Do they know it's Christmas", i campioni delle classifiche americane si organizzano nel supergruppo USA for Africa e incidono "We are the world", che sbriciola i record di vendite. Arrivano dalla Norvegia gli A-ha: nel loro album di debutto "Hunting high and low" c'è "Take on me", che grazie a un video originalissimo è la canzone di maggior successo dell'anno, debuttano anche i Simply Red, con un album, "Picture book", che contiene due grandi successi: "Money's too tight" e "Holding back the years".

Debutto per i Fine young cannibals

Sade doppia subito il grande successo dell'album di esordio grazie a "Promise", che contiene "The sweetest taboo" e "Jezebel". Raffinata come lei, ma molto diversa nella personalità e nello stile di canto è Grace Jones, al grande successo con "Slave to the rhytm". La Jones è anche nel nuovo film di 007, "Bersaglio mobile", la cui colonna sonora contiene anche "A view to a kill" dei Duran Duran, numero uno in tutto il mondo come "We don't need another hero" di Tina Turner, dalla colonna sonora del terzo film della serie "Mad Max". Album di esordio per i Fine young cannibals, con "Johnny come home" e la loro rilettura di "Suspicious minds" di Elvis. La cantautrice americana Suzanne Vega debutta con l'album omonimo che contiene canzoni su gente comune e i loro problemi, come "Marlene on the Wall". "Misplaced childhood" dei Marillion è una suite organica sul tema della fanciulezza rubata, con "Kayleigh" che spicca tra le canzoni del disco. Gli Eurythmics si convertono a un suono molto più pop e fanno centro, con "Be yourself tonight". I Talking heads fanno centro con "Road to nowhere", tormentone martellante e soprattutto uno dei video più ricordati degli anni 80.

Meteore di mezza estate

Luis Miguel

"L'estate sta finendo", cantano i Righeira, e insieme a lei la loro ultima stagione di notorietà. Ma la meteora piú veloce dell'anno è il giovanissimo Luis Miguel, che a Sanremo propone la ruffiana "Ragazzi di oggi". Diventa il beniamino delle ragazzine della fascia 9-13 anni, visto che le "over 13" sono impegnate a svenire per i Duran Duran, e la sua carriera italiana è finita prima ancora di cominciare. Sandy Marton ci delizia con "Camel by camel" e poi "Exotic and erotic", mentre l'italianissimo Baltimora non ottiene in Italia il successo che riceve in America, dove "Tarzan boy" arriva al numero uno delle classifiche. In lista avvistamenti Den Harrow, con "Mad desire" e i Tipinifini, con "Fever", ma anche Limahl, con "Neverending story", tema del film "La storia infinita", e soprattutto i mitici Opus, quelli di "Live is life".

Sbucano dal nulla con questo incredibile successo, probabilmente uno dei 10 dischi piú ricordati di tutti gli anni '80, e poi tornano nell'oscurità un attimo dopo: meteore veramente da casistica! Dead or alive Non sono da meno gli Arcadia, una specie di succursale dei Duran Duran, con "Election day", o Paul Hardcastle, con l'odiosa "19". E cosa dire degli unici e soli Dead or alive, quelli di "You spin me round (like a record)". Per non darvi troppe emozioni in una volta sola, dirò infine che questo anno fortunatissimo per l'avvistamento di corpi celesti ha portato anche i Go West ("We close our eyes"), Belouis Some ("Imagination") e i T.X.T., quelli di "Girls' got a brand new toy". Botto finale con Carrara, che "spopola" con "Welcome to the sunshine"!

Persi e ritrovati

The head on the door

La copertina di Head on the door

Il sesto album dei Cure segna un momento di svolta nella storia del gruppo inglese, quello in cui passano da oggetto di culto di pochi fans della musica dark a band popolare, non proprio commerciale, ma senz'altro molto più riconosciuta. Il merito principale è di "Close to me" e del suo claustrofobico video, passato di continuo su MTV: la voce di Robert Smith descrive le paure di un ragazzo che vede le ombre della notte che si allungano, e amplifica l'angoscia del video, in cui tutti i membri della band cercano di trovare aria tra cappotti e camicie in un armadio che sta precipitando da una scogliera, in uno dei video più famosi degli anni '80. "Inbetween days" è l'altro brano principale dell'album, una storia di uno strano triangolo amoroso, molto più leggera di quanto i Cure avessero fatto fino a quel momento. E proprio questo mitigare i loro toni dark porterà il gruppo a diventare una presenza fissa nelle classifiche negli ultimi anni del decennio, "sdoganando" al grande pubblico il dark e le sue tematiche.

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