The Joshua tree

La copertina di The Joshua tree

Il quinto album in studio degli U2 è quello che, secondo Rolling stone, li fa passare "da eroi a superstar", e non a caso le vendite milionarie testimoniano che tutti, ormai, si sono accorti dei quattro di Dublino. Ispirato all'America, già dalla scelta dell'albero di yucca fotografato nel deserto del Mojave in Arizona che dà anche il titolo al disco, contiene almeno tre classici del loro repertorio: "With or without you", canzone dell'anno e forse del decennio, "Where the streets have no name" e "I still haven't found what I'm looking for". Il suono più crudo dei primi abum si è addolcito grazie al sapiente lavoro del produttore Brian Eno, e la cura del prodotto è manifesta nei video che accompagnano i brani, dal suggestivo bianco e nero di "With or without you", alla camminata tra la gente di Las Vegas in "I still haven't found", all'esibizione sul tetto di "Where the streets have no name", omaggio ai Beatles. Passati per una lunga gavetta, gli U2 si sono fatti le ossa per il successo mondiale che li avvolge dopo uno dei migliori album degli anni '80, tanto da guadagnarsi credito per qualche passaggio a vuoto in quella che sarà comunque una carriera costellata di gemme.

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Disco dell'anno

Bad

Michael Jackson in Bad

Pensare di ripetere il successo di "Thriller" era irrealistico, persino per Michael Jackson, eppure "Bad" ci arriva talmente vicino che alla fine 30 milioni di dischi venduti, 5 singoli al numero uno delle classifiche e un videogioco sono un bel modo di "non ripetere lo stesso successo". Del resto, quando il video che lancia l'album è diretto da Martin Scorsese e crea la stessa aspettativa di un film di Hollywood, non potrà essere un album come gli altri. "Bad" dà il titolo al disco ed è il secondo estratto dall'album, ma il primo e anche successo maggiore del lavoro è "I just can't stop loving you". Seguono gli altri tre numeri uno "The way you make me feel", "Man in the mirror" e "Dirty Diana", mentre "Smooth criminal" diventa anche un videogioco. Il successo planetario di Jacko sarà amplificato dal tour mondiale del disco, al termine del quale sarà unanimemente riconosciuto come il nuovo re del pop. Purtroppo, sarà anche il suo vero, ultimo lavoro originale, negli anni '90 inizieranno le stranezze che faranno molto più notizia delle canzoni.

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Whitney

La copertina del secondo album di Whitney Houston

Primo album di una artista femminile ad aprire al numero uno nella settima di uscita, il secondo album di Whitney Houston consacra la stella della stupenda cantante. "I wanna dance with somebody" spopola, grazie anche al video che mostra la trascinante vitalità di Whitney, mai più cosí bella, allegra, frizzante. La canzone è uno dei maggiori successi di tutto il decennio e trascina un album forse non all'altezza di quello di debutto, ma che comunque contiene altre bellissime canzoni, per la maggioranza del genere romantico-melodico, come "Didn't we almost have it all", "So emotional", "Love will save the day" e "I know him so well". La carriera di Whitney è nella fase di massima ascensione, e raggiungerà il picco nei 5 anni successivi, con un altro grande successo discografico, "I'm your baby tonight", uno cinematografico, "The bodyguard", e quella che viene considerata la migliore versione dell'inno americano mai cantata in un Superbowl, nel 1991, mentre infuria la guerra del Golfo. Poi, purtroppo, la parabola comincerà la fase discendente.

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Sign o' the times

Grande successo per Prince

L'album della consacrazione definitiva per Prince, che ancora si fà chiamare cosí, ma ha lasciato per strada i Revolution, in una azzeccatissima fusione di funk, soul, pop psichedelico e rock, con testi molto legati all'attualità, a cominciare ovviamente dalla title-track. In "Sign o' the times", ricordata anche per l'originale, almeno all'epoca, video in cui le parole del brano diventano protagoniste, Prince parla innanzitutto di aids, "la grossa malattia con un piccolo nome", e poi di gang giovanili, di madri in miseria e sprechi per la corsa allo spazio, anhe quando una navicella è esplosa (riferimento alla tragedia dello Shuttle del 1986). È come guardare il telegiornale, eppure la presa di coscienza sullo stato dei tempi di un artista come Prince rende tutto più rilevante, più importante. Con ottimo riscontro di vendite, ma non all'altezza di "Purple rain", è invece l'album di Prince più osannato dalla critica, presente in tutte le classifiche degli album da ricordare degli anni '80, e secondo la rivista "Time out", il migliore della storia.

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Appetite for destruction

Appetite for destruction dei Guns and roses

Album di debutto tra i più trionfali della storia del rock per Axl Rose e soci, i Guns n' roses, nuovi eroi dell'hard rock. Obiettivamente, difficile fare meglio di cosí, in un album che contiene quelli che diventeranno due autentici inni, "Welcome to the jungle" e "Paradise city", e forse le due migliori ballate romantiche del gruppo, "My Michelle" e "Sweet child o' mine". La formula del gruppo è vecchia, ma vincente, tutti hanno il fisico e i tatuaggi giusti per passare per "ragazzi difficili", il leader Axl ha la presenza scenica e la voce graffiante di un giovane Robert Plant, il chitarrista Slash la tecnica per essere considerato tra i migliori della sua generazione, se non il migliore, e per fare da spalla ad Axl. L'arco della carriera del gruppo sarà luminosissimo, grazie soprattutto ai due doppi album di "Use your illusion", ma breve: "The spaghetti incident?", grande album di cover del 1993, sarà il loro ultimo lavoro nella formazione originale, troppi i contrasti tra i membri del gruppo, soprattutto tra i due leader.

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Nothing like the sun

Grande disco per Sting

Secondo album da solista, secondo grande successo per Sting. Disco molto intimista e malinconico, come ben rappresentato nella bellissima "Fragile", omaggio di Sting alla madre da poco scomparsa, e anche ispirato dalla militanza dell'artista per le cause civili, che si ritrova nella struggente "They dance alone", invettiva contro il regime di Pinochet e omaggio alle madri dei "desaparecidos" del regime cileno. "We'll be together" e soprattutto "Englishman in New York", con il famoso video in bianco e nero, sono invece i brani con cui Sting vuole rappresentarsi all'esterno, una nuova versione dello scanzonato protagonista dell'era Police, ora maturato e diventato artista serio e misurato, pronto a raccogliere il grande successo che gli arriderà negli anni seguenti.

Kick

Dall'Australia il successo degli INXS

A volte basta un riff azzeccato, poche note sincopate ma splendidamente congegnate, ed è subito storia: per gli australiani INXS succede con "Need you tonight", una delle canzoni di maggior successo della decade, con un video semplice ma di grande effetto. Michael Hutchence è la voce, e per le donne il volto e il corpo, del gruppo australiano, che ottiene il trionfo mondiale con un album in cui ci sono un paio di altri pezzi all'altezza della super hit. "New sensation" e "Never tear us apart" sono gli ottimi "contorni" della portata principale, "Devil inside" un dessert non troppo pesante di un pranzo musicale ricco, ma anche destinato a non avere seguiti all'altezza. La drammatica morte del leader a soli 37 anni nel 1997 segnerà la fine del sodalizio.

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Cloud nine

Successo da solista per George Harrison

Stanco di essere considerato per una intera carriera solo "il terzo di John e Paul", George Harrison tira fuori un album da fuoriclasse, con un singolo memorabile e un video che fà addirittura epoca. "Cloud nine" è l'album, "Got my mind set on you" il singolo e il video che sbancano le classifiche. La canzone non è inedita, ma una cover di uno sconosciuto brano di Rudy Clark, originale è invece il video che la accompagna, in cui gli animali della stanza dei trofei di Harrison prendono vita e si mettono a cantare e ballare. Oltre a "My mind", buon successo anche per "When we was fab", tributo all'era Beatles, nel cui video Harrison e Ringo Starr suonano insieme.

Peter Gabriel versione animata

Se agli A-ha era servito un furgone per portare a casa i premi vinti agli MTV music awards nel 1986, Peter Gabriel deve noleggiare un container, visto che "Sledgehammer" gli frutta ben 10 moonmen. I Talking Heads riescono a vincere due premi, ma solo perchè Gabriel non può gareggiare anche nella categoria gruppi, e gli U2 vincono il prestigioso riconoscimento del premio del pubblico per "With or without you". "The Joshua tree" è anche album dell'anno ai Grammy awards, che riconoscono, tra gli altri, la grande voce di Whitney Houston e i dischi di Sting e Bruce Springsteen. L'Oscar per la migliore canzone va a "The time of my life", tema del film "Dirty dancing".

Zucchero versione anni 80

Arriva finalmente il momento di Amedeo Fornaciari, in arte Zucchero, più volte avvilito dall'esito delle partecipazioni a Sanremo. "Blue's" è l'album italiano di maggior successo degli anni '80 dopo la "Voce del padrone" di Battiato, grazie a una serie di canzoni solidissime, dalle divertenti "Pippo", "Con le mani" e "Solo una sana e consapevole libidine", alle poetiche "Dune mosse" e "Senza una donna". C'è un nuovo numero uno nel panorama musicale italiano. Numero uno consolidato da tempo è Vasco Rossi, che torna con "C'è chi dice no", in cui il miglior brano è la romantica "Vivere una favola". Grande ritorno anche per Edoardo Bennato, con la furba "Ok Italia". A Sanremo trionfa la collaborazione Tozzi-Morandi-Ruggeri, con "Si può dare di più", che poi vincono anche l'Eurofestival con "Gente di mare". Secondo e terzo posto a Sanremo per gli aficionados Toto Cutugno, con "Figli", e Al Bano e Romina, con "Nostalgia Canaglia". Tra le nuove proposte, vince Michele Zarrillo, con "La notte dei pensieri". Spagna azzecca un'altra hit, con "Call me", mentre finisce in classifica anche "Alleluja", tentativo musicale per beneficenza di alcuni giocatori di calcio, le "Football stars".

I Los Lobos

È l'anno del fenomeno "La bamba": la band chicana di East Los Angeles Los Lobos sforna uno di quei successi clamorosi e imprevisti che ogni tanto capitano nella storia della musica pop e durano una sola stagione. Altri numeri uno dei singoli sono i Bon Jovi, con "Livin' on a prayer", gli U2, con "With or without you", Whitney Houston, con "I wanna dance with somebody" e "Didn't we almost have it all", le due teenagers Debbie Gibson e Tiffany. Grande successo per il meritorio Ferry Aid, supergruppo inglese sulle orme di Band Aid, che reincide "Let it be" dei Beatles, i cui incassi vanno alle famiglie delle vittime del porto di Zeebrugge, in cui perdono la vita quasi 200 passeggeri di un traghetto. George Michael prima duetta con Aretha Franklin in "I knew you were waiting for me", poi da solista a fine anno domina le classifiche con "Faith", uno dei singoli di maggiore successo del 1988. L'anno è molto rosa, con i successi delle Bangles, "Walk like an egyptian", di Madonna, "Open your heart", di Belinda Carlisle, "Heaven is a place on Earth", e della sconosciuta Lisa Lisa, prodotto della factory di Prince. Sono numeri uno da "one shot" anche gli Starship, con "Nothing's gonna stop us now", e i Cutting Crew, con "I just died in your arms". Successo a sorpresa per la schiva cantautrice Suzanne Vega, con la sua storia di infanzia rubata, "Luka".

La compilation del 1987

La compilation

  • I Cure ottengono un grande successo

    Kiss me kiss me kiss me

    "Why can't I be you" continua la tradizione dei video originali e di grande atmosfera della band di Robert Smith

  • Running in the family

    Running in the family

    Il settimo album dei Level 42 è quello del successo, grazie alla canzone che dà il titolo al disco e a "Lessons in love"

  • La copertina di Islands

    Islands

    Insieme al disco, lo sperimentatore Mike Oldfield fece uscire una videocassetta con video che usavano animazione computerizzata

  • Mark Knopfler scrive la colonna sonora del cult movie La storia fantastica

    The princess bride O.S.T.

    Il leader dei Dire Straits è anche compositore di colonne sonore, qui del cult movie "La storia fantastica"

  • Crest of a Knave dei Jethro Tull

    Crest of a knave

    A sorpresa, l'album valse ai Jethro Tull il grammy per miglior disco hard rock/metal di un gruppo, loro che metal certo non erano..

  • Quarto album per i Marillion

    Clutching at straws

    Sulla copertina di fronte e sul retro compaiono tra gli altri Dylan Thomas, Truman Capote, John Lennon, James Dean e Jack Kerouac

  • La copertina di Radio kaos

    Radio Kaos

    Il secondo album solista di Roger Waters è un tentativo non troppo riuscito di concept album tipo "Pinball wizard" degli Who

  • Hysteria dei Def Leppard

    Hysteria

    Uno degli album di maggior successo degli anni '80, con oltre 20 milioni di copie vendute e sette singoli entrati in classifica

Gli altri successi del 1987

I Pink Floyd a primo disco senza Roger Waters

Mostrano una invidiabile capacità di resistere al passare del tempo i Fleetwood Mac, gruppo di successo degli anni '70 capaci di un grande disco anche a fine anni '80: "Tango in the night" ottiene grandi riscontri grazie a "Little lies" e a "Everywhere". In tema di longevità, pochi la sanno più lunga di David Gilmour e dei suoi due compari: "A momentary lapse of reason" è il primo disco dei Pink Floyd post Roger Waters e ha grandi vendite grazie a "Learning to fly" e "On the turning away". Non fà i numeri a cui è abituato "Tunnel of love" di Bruce Springsteen, nonostante la presenza di "Brilliant disguise". Segno opposto per i Def Leppard, quelli del batterista senza un braccio, che hanno vendite multimilionarie con "Hysteria", grazie alla canzone omonima e a "Pour some sugar on me".

Actually dei Pet shop boys

"Rag doll" trascina in alto "Permanent vacation" degli Aerosmith, i Cure non sono più oggetto di culto per pochi e "Why can't I be you?" proietta a grandi numeri "Kiss me, kiss me, kiss me". Il debutto dell'anno è invece quello di Terence Trent D'Arby, con "If you let me stay" singolo di successo da "Introducing the hardline according to..". Fà centro invece al secondo album da solista l'ex leader delle Go-Go's, Belinda Carlisle, con "Heaven is a place on Earth" a trainare le vendite del quasi omonimo album "Heaven on Earth". Sono al secondo album anche i Pet shop boys, con "It's a sin" clamoroso successo mondiale dall'album "Actually". Nonostante il titolo dell'album, "Music for the masses", invece, i Depeche mode sono ancora un gruppo di nicchia: raggiungeranno il grande successo di pubblico negli anni '90.

Meteore di mezza estate

Tiffany e Debbie Gibson

Tiffany o Debbie? L'America non sa decidersi su chi sia la nuova fidanzatina della nazione tra le due teenagers, e le ama con passione entrambe, almeno per una gloriosa stagione. Inizia la 17enne Debbie Gibson, con "Out of the blue" e il singolo di successo "Only in my dreams", che porterà l'album a vendere tre milioni di copie. Esce a fine anno l'album della 16enne Tiffany, che fà meglio di Debbie, con "I think we're alone now" e "Could've been" va al numero uno dei singoli, e poi a inizio 1988 scalza George Michael dalla vetta della classifica degli album. Avranno entrambe un altro album di discreto successo prima di sparire dalla circolazione. La prorompente Sabrina Salerno In Europa, si abbatte sulle piste da ballo la prorompente Sabrina Salerno, risposta italiana a Samantha Fox: "Boys" spopola ovunque grazie anche al supporto del video che mostra le notevoli grazie della cantante ligure. Passa dalla pubblicità dei blue jeans al primo posto delle classifiche Nick Kamen, con "Each time you break my heart", sponsorizzato da Madonna, ma con voce praticamente inesistente: durerà il tempo di un lavaggio a 60 gradi. Le sorelle Mel & Kim Appleby fanno una doppietta di hit, con "Respectable" e "Showing out", e poi di loro non si sà piú niente, se non che purtroppo nel 1990 Mel morirà per una grave malattia. Rick Astley é un altro dei fenomeni parastatali dell'anno, con la vendutissima "Never gonna give you up". Detto che vanno in classifica anche tale Richenel, con "Dance around the world", la sconosciuta francese Caroline Loeb con l'irritante "C'est la ouate" e anche gli Off (?), con "Electrica salsa" (!), a fine anno piombano in cima alle hit parade il fenomeno M.A.R.S.S., con "Pump up the volume". Storie di grande musica, nel 1987..

Persi e ritrovati

Document

La copertina di Document

Se dovessi paragonare i R.E.M. a un artista italiano, li avvicinerei a Franco Battiato: sia il gruppo della Georgia che il cantautore siciliano hanno avuto un lungo periodo in cui facevano musica colta, sperimentale, forse troppo colta e sperimentale per poter essere veramente capiti e amati, prima di decidere che una "contaminazione" un po' più commerciale non li avrebbe, in fondo, feriti a morte. Prima di arrivare a "Bandiera bianca", provenendo da "Fetus" e "Pollution", Battiato passò da un più "digeribile" "L'era del cinghiale bianco", prima del successo mondiale di "Out of time", per i R.E.M. c'è stato "Document". Ultimo album per l'etichetta indipendente I.R.S. Records, "Document" fà sentire finalmente il suono giusto di quello che sarà uno dei più importanti gruppi rock degli anni '90. Ci vuole la scanzonata lista di cose e personaggi che popolano la fine del mondo di "It's the end of the world as we know it (and I feel fine)" per far uscire dal guscio e dai testi criptici dei primi album Michael Stipe e soci, in un album che ha altri ottimi momenti in "Finest worksong" e "The one I love", il primo singolo da top ten di quella che diventerà una lunga lista. Il gruppo più amato dalle radio universitarie e indipendenti dai tempi di "Radio free Europe" non è ancora pronto al decollo, ma sta rullando in pista a grande potenza..

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